Tutti in giorni, dal lunedì al sabato, in diretta dalle ore 10:00 alle 10.30 su Radio Manà Manà -89.100 FM-

venerdì 13 aprile 2012

Alex Baroni



Ascolto un brano di Alex Baroni questa mattina, mi capita spesso in realtà di avere dei suoi brani caricati nell’ipod nonostante non sia un grande estimatore della musica italiana. Oggi è diverso ascoltarlo perché sono 10 anni che il virtuoso Alex se n’è andato. Il mio ricordo di lui come musicista e come uomo è particolare perché caso volle che proprio nei giorni del suo ricovero io mi trovassi nello stesso ospedale per l’unico motivo per cui sei felice di andare in ospedale, la nascita di qualcuno, la vita che permea un luogo dove spesso troviamo altro. Rianimazione ed Ostetricia sono sullo stesso piano al S.Spirito, due facce della stessa medaglia, la vita da un lato e (spesso) la morte dall’altro. La gente piange sempre in quel corridoio ed è facile capire se lo fa per gioia o per dolore. Le lacrime sono diverse secondo le emozioni che le evocano. Scendono nello stesso modo e la loro composizione è uguale ma lo vedi, lo percepisci, quando sono di gioia o quando di disperazione. Il mio commento vuole essere breve, fatto per ricordare una grande voce del panorama musicale italiano. Non voglio scadere nella banalità di una frase come “l’artista vive per sempre” è vero sicuramente, vive nelle sue opere, ma oltre all’artista c’è l’uomo e quello muore e poi manca e poi "avoglia" a dire che “vive per sempre”. Mi sovviene una frase di Woody Allen, guarda caso oggi è anche a Roma, che recita più o meno così: “Non voglio raggiungere l'immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla vivendo per sempre. Non mi interessa vivere nel cuore degli americani; preferisco vivere nel mio appartamento”. Lo condivido pienamente, ma per chi non è nemmeno un artista gli “appigli” per l’immortalità rimangono veramente pochi. 

Ciao Alex.

martedì 10 aprile 2012

Sogni D'Oro


I nonni/padri che raccontano una favola ai propri nipoti/figli per farli addormentare potrebbero andare presto in "pensione" sostituiti da un moderno cellulare di ultima generazione in grado di far fare "sogni d'oro" cancellando gli incubi notturni. Presto sarà infatti possibile assicurarsi sogni, e sonni, sereni grazie a un'applicazione dello smartphone. L'idea è di uno psicologo inglese, che ha intenzione di addolcire i sogni delle persone con l'aiuto di una nuova App ad hoc. Richard Wiseman dell'Università di Hertfordshire si aspetta di farlo con l'aiuto di migliaia di persone, che vorranno partecipare a un esperimento di manipolazione dei sogni, armati di iPhone. I partecipanti, infatti, potranno scaricare una speciale applicazione che trasformerà il loro telefonino in una "fabbrica dei sogni". Posato sul letto, il cellulare sarà infatti in grado di rilevare quando il dormiente non si muove, cosa che indica l'inizio di un sogno. A quel punto il telefono inizia ad attivare una modalità "sottofondo", attentamente progettata per evocare scene piacevoli, come passeggiate nei boschi, o un dolce riposo sulla spiaggia. L'idea è che questo sottofondo influenzi il sognatore, "indirizzandolo" verso situazioni oniriche ispirate ai suoni che sta ascoltando. Alla fine del sogno, poi, l'App emette un allarme delicato per svegliare la "cavia", che potrà così descrivere brevemente il sogno fatto a uno speciale database "acchiappasogni". Wiseman è convinto che «ottenere una buona notte di sonno e fare sogni piacevoli aumenti la produttività delle persone, e sia essenziale per il loro benessere psico-fisico. Nonostante questo - dice al quotidiano britannico 'The Guardian' online - sappiamo molto poco su come influenzare i sogni. Questo esperimento mira a cambiare le cose». Un lavoro che si gioverà dell'apporto di 10.000 persone, che secondo le previsioni prenderanno parte alla ricerca, presentata al Festival della Scienza di Edimburgo. Wiseman ha collaborato con gli sviluppatori di App Yuza, che hanno creato il software di 'Dream: ON'. I partecipanti saranno incoraggiati a condividere i loro sogni attraverso Facebook e Twitter. Inoltre, un sondaggio condotto in occasione dell'esperimento ha rilevato che il 21% degli intervistati ha avuto problemi a dormire e il 15% faceva sogni spiacevoli. Wiseman ha spiegato che le persone depresse spesso fanno brutti sogni. «Forse migliorandoli possiamo aiutarle», ha concluso. L'App per fare sogni d'oro può essere scaricata gratuitamente da iTunes o tramite il sito del progetto, dreamonapp.com.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...