Come primo post dell'anno mi sarebbe piaciuto scrivere qualcosa di diverso ma non potevo astenermi dallo scrivere poche righe in ricordo di Rita Levi Montalcini. Non l'ho mai conosciuta personalmente ma ho avuto in passato la fortuna di poter studiare, con alcuni suoi collaboratori, il lavoro che le valse il Nobel nel 1986; il tanto citato NGF (Il fattore di crescita delle cellule nervose) in un'aula universitaria che portava da sempre il suo nome. C'è poco da dire riguardo la grandezza della sua straordinaria mente, i suoi studi rimangono un pilastro formidabile per la scienza medica tutta. Forse il miglior modo per ricordarla è leggere uno dei suoi libri. Il mio consiglio è (come già segnalato in passato) "L'Asso nella manica a brandelli" (Baldini&Castoldi) un viaggio nell'inverno dell'uomo (la vecchiaia) senza buonismi e senza riflessioni consolatorie ma visto con gli occhi della grande scienziata e con una prospettiva dopotutto estremamente positiva.
"A me nella vita è riuscito tutto
facile. Le difficoltà me le
sono scrollate di dosso, come acqua sulle ali di un'anatra." -Rita Levi
Montalcini-
Di seguito il comunicato stampa del Prof. Luigi Nicolais Presidente del CNR:
"La comunità scientifica perde oggi un autorevole esponente che nella sua
lunga intensa vita ha testimoniato con straordinaria lungimiranza e
fermezza il valore e l'importanza della ricerca scientifica. A lei dobbiamo
tanto. Ha sostenuto, formato, entusiasmato, generazioni di giovani
talenti, abbattuto pregiudizi, liberato energie, spianato percorsi, fatto
della ricerca un baluardo di democrazia.Per questo e non solo, è difficile sintetizzare in una breve dichiarazione il vuoto che lascia nella comunità
scientifica e in noi tutti, indipendentemente dalle competenze e dai
ruoli", dichiara il presidente del Consiglio nazionale delle ricerche,
prof. Luigi Nicolais. "Rita Levi Montalcini ha rappresentato, al di là di
ogni retorica, un pezzo di storia: per lo straordinario valore delle sue ricerche, che hanno consentito di acquisire nuove e fondamentali conoscenze, attestato dal premio Nobel, e per la sua testimonianza umana. Di lei ricordiamo oltre allo straordinario contributo scientifico, il costante e nobile impegno in campo sociale e l'impulso etico che ne hanno animato l'intera esistenza. Costretta a espatriare dalle leggi razziali, Levi Montalcini è tornata a svolgere la sua attività in Italia, dimostrando in tal modo il legame profondissimo che
la univa al nostro paese. E' per noi motivo di commosso orgoglio ricordare,
in questa triste occasione, la sua prolungata collaborazione con il CNR:
dal Centro di Ricerche di neurobiologia, al Laboratorio di Biologia
cellulare, fino all'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello-EBRI".