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mercoledì 24 luglio 2013

Arriva l'App per spiagge pulite


Fra le tante pubblicazioni scientifiche comparse in settimana ne ho trovata una particolarmente interessante visto l'attuale periodo estivo. Si tratta di una nuova App per smartphone sviluppata grazie ad una collaborazione fra i ricercatori dell’unità operativa dell’Istituto di scienze marine (Ismar) del Cnr e studenti dell’Istituto superiore "Capellini" di La Spezia. 
Premetto che l'essere venuto a conoscenza dell'esistenza di una "Unità operativa dell’Istituto di scienze marine" mi ha particolarmente colpito ed ho subito pensato potesse essere diretta dal personaggio che considero da sempre un esperto in biologia marina. Sto parlando di Aquaman


Il più sfigato supereroe della Lega della Giustizia, Re esiliato da Atlantide,
cresciuto dai delfini
e successivamente adottato dal guardiano di un faro. (Una esistenza pessima)
Supereroi a parte, parliamo di questa nuova App. “Seacliner”, questo il nome, è un’applicazione gratuita pensata per Android in grado di raccogliere e sistematizzare informazioni relative alla presenza di plastiche, vetro, legno, gomma e altra spazzatura e trasferirle ai soggetti coinvolti nelle campagne di monitoraggio e pulizia delle spiagge (associazioni ambientaliste, parchi marini, semplici volontari) tramite un database remoto. Da tempo la comunità scientifica si confronta riguardo le conseguenze dell’accumulo dei rifiuti depositati sulle rive sia sull’ambiente che sulla fauna marina in particolar modo dopo che è stata ipotizzata la formazione, anche nel Mediterraneo, di qualcosa di simile al famigerato "vortex trash" dell’Oceano Pacifico, l’enorme accumulo di spazzatura galleggiante rilevato nella regione nordpacifica e noto anche come Grande chiazza di immondizia del Pacifico


Secondo alcune stime questo ammasso di immondizia sarebbe grosso come la penisola iberica.
Temo però che la sua Ibiza sia meno gettonata rispetto a quella spagnola.

Alla luce dei dati raccolti sull’ambiente è importante monitorare gli spostamenti dei rifiuti in mare. L’interfaccia di 'Seacliner’ permette proprio questo, ossia inserire in modo semi-automatico informazioni sul tipo di rifiuto rilevato e sul luogo di monitoraggio, di fotografare e rilevare il punto di osservazione in modalità gps. Il sistema così memorizza su un database, gestito da oceanografi, dati aggiornati da un numero sempre maggiore di luoghi, un po’ come succede con le associazioni di astrofili che supportano la comunità di astrofisica.
 L’app è ancora in fase di sviluppo e in autunno è previsto un collaudo, prima della fase di test vero e proprio che si svolgerà nel 2014 e coinvolgerà studenti delle scuole superiori.

"Siamo legati all'oceano. E quando torniamo al mare, sia per navigarci che per guardarlo, torniamo da dove siamo venuti" -J.F. Kennedy-

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