Fra le tante pubblicazioni scientifiche comparse in
settimana ne ho trovata una particolarmente interessante visto l'attuale
periodo estivo. Si tratta di una nuova App per smartphone sviluppata grazie
ad una collaborazione fra i ricercatori dell’unità operativa dell’Istituto di
scienze marine (Ismar) del Cnr e studenti dell’Istituto superiore "Capellini" di La Spezia.
Premetto che l'essere venuto a conoscenza dell'esistenza di una
"Unità operativa dell’Istituto di scienze marine" mi ha
particolarmente colpito ed ho subito pensato potesse essere diretta dal
personaggio che considero da sempre un esperto in biologia marina. Sto parlando
di Aquaman
Il più sfigato supereroe della Lega della Giustizia, Re esiliato da Atlantide, cresciuto dai delfini e successivamente adottato dal guardiano di un faro. (Una esistenza pessima) |
Supereroi a parte, parliamo di questa nuova App. “Seacliner”,
questo il nome, è un’applicazione gratuita pensata per Android in grado di raccogliere
e sistematizzare informazioni relative alla presenza di plastiche, vetro,
legno, gomma e altra spazzatura e trasferirle ai soggetti coinvolti nelle
campagne di monitoraggio e pulizia delle spiagge (associazioni ambientaliste,
parchi marini, semplici volontari) tramite un database remoto. Da tempo la
comunità scientifica si confronta riguardo le conseguenze dell’accumulo dei
rifiuti depositati sulle rive sia sull’ambiente che sulla fauna marina in particolar modo dopo che è stata ipotizzata la formazione, anche nel Mediterraneo,
di qualcosa di simile al famigerato "vortex trash" dell’Oceano Pacifico,
l’enorme accumulo di spazzatura galleggiante rilevato nella regione
nordpacifica e noto anche come Grande chiazza di immondizia del Pacifico.
Secondo alcune stime questo ammasso di immondizia sarebbe grosso come la penisola iberica. Temo però che la sua Ibiza sia meno gettonata rispetto a quella spagnola. |
Alla luce dei dati raccolti sull’ambiente è importante monitorare
gli spostamenti dei rifiuti in mare. L’interfaccia di 'Seacliner’ permette
proprio questo, ossia inserire in modo semi-automatico informazioni sul tipo di
rifiuto rilevato e sul luogo di monitoraggio, di fotografare e rilevare il
punto di osservazione in modalità gps. Il sistema così memorizza su un
database, gestito da oceanografi, dati aggiornati da un numero sempre maggiore
di luoghi, un po’ come succede con le associazioni di astrofili che supportano
la comunità di astrofisica.
"Siamo legati all'oceano. E quando torniamo al mare, sia per navigarci che per guardarlo, torniamo da dove siamo venuti" -J.F. Kennedy-
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