Siamo in Spending review e i tagli sono all'ordine del giorno. Scuola, Trasporti, Salute, i media ne riportano i dettagli quotidianamente. Un aumento dei tagli in tutti i settori certo, ma se ad essere tagliate, fisicamente, fossero le persone? Non è un'idea per un film horror o i dettagli di un efferato omicidio. E' pratica lecita e spesso, così sembrerebbe, necessaria. Si chiama "Episiotomia" ed è una procedura chirurgica che consiste nell'incisione del perineo per permettere una migliore espulsione del feto durante un parto naturale. Una pratica chirurgica consolidata nel nostro paese da tempo. I dati, gli ultimi disponibili risalgono però al 2002, evidenziano come 200mila casi, 200mila donne, hanno subito questo trattamento. Numerosi i siti su internet di neo-mamme che si chiedono (chi in modo polemico, chi in cerca di vere risposte, chi temendo per la propria salute) se in effetti sia lecito praticare questo "taglio". Come sempre le testimonianze e le opinioni sono varie e diverse, "mobili" come è mobile l'universo femminile di "Verdiana memoria".
Per capirne di più abbiamo chiesto oggi al Prof. Vito Troiano, Presidente AOGOI (Associazione degli Ostetrici e Ginecologi Ospedalieri Italiani), intervenuto durante la trasmissione "Music&Medicine 2.0", se appunto l'Episiotomia è pratica legittima o "strumento di tortura". Il Prof. Troiano ha ammesso che in passato si è abusato di tale pratica, necessaria però per evitare una lacerazione scomposta di quella regione anatomica di cui sopra... Una risposta però non completamente esauriente soprattutto per chi è prossima al parto naturale. Una però la certezza. "Affidarsi a punti nascita messi in sicurezza, ossia con un personale sanitario formato e al completo: Ginecologo, Ostetrica, Infermiera specializzata, così da avere il migliore e più professionale supporto al parto" (così nelle parole del Prof. Troiano).
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